“La violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura , la sfiducia e la disperazione che nascono dalla povertà e dalla frustrazione” (Papa Francesco a Nairobi)
"Speriamo
che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con
l’altro”. Il riferimento a papa Luciani è appena velato. La
frase è dell’arcivescovo di Ferrara, Luigi
Negri,
alto prelato in profondo disaccordo con Francesco e punto di
riferimento di Comunione
e Liberazione...”
(Il
Fatto Quotidiano.it)
La
prima è una delle tante pillole quotidiane umoristiche e
intelligenti di un professionista napoletano che da tempo circolano
su FB che, mi auguro, prima o poi le raccolga in un libro, la
seconda ,purtroppo, è una amara, triste notizia riportata da Il
Fatto relativa ad una infelice espressione di un alto prelato ,
in verità molto... basso , nei
confronti di Papa Francesco che in
qualche modo da ragione alla
battuta dell' avv. Romano.
Questo
viaggio in terra d'Africa di Papa Bergoglio in un momento in cui il
terrorismo miete vittime anche nel continente africano, è il
prosieguo di un viaggio cominciato il 13 Marzo del 2013, poco più di
due anni fa, con l'elezione
di questo pontefice che non ha perso tempo nell'imprimere l'inizio di
una svolta nella
Chiesa cominciando proprio dal papato, dal proprio ruolo non più
fatto di ermellini, scarpe rosse alla Ratzinger ma di uno stile
fondato sulla semplicità, sull'umiltà, sulla testimonianza, insomma
una umanizzazione con
tutta la sua fragilità di
Vescovo di Roma.
Lo
zoccolo duro è sì nella curia romana, negli apparati vaticani ma
anche e direi soprattutto in
quei prelati legati ad organizzazioni chiuse e settarie, associazioni
e movimenti che poco hanno
a che fare con l'impegno e l'evangelizzazione dove
è d'obbligo sporcarsi le mani per operare nei territori difficili
,preferendo sedi esclusive e contatti tesi a ben altro
con convegni e adunate fatti di passerelle di politici e uomini che
contano.
Papa
Francesco ha messo piede da poche ore in terra d'Africa con il
coraggio di chi può mostrare il volto senza paura, di chi può
parlare a pieno titolo di pace senza dover nascondere l'altra mano
armata, di chi può parlare senza ipocrisia ai fratelli musulmani
senza fare il giorno dopo di tutta un'erba un fascio, di
chi oggi rappresenta l'unico, vero, autentico testimone di Pace.
“La
violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura ,
la sfiducia e la disperazione che nascono dalla povertà e dalla
frustrazione”, sono le
prime parole che ha pronunciato in
una Nairobi super presidiata dove Francesco non ha voluto auto
blindata e giubotto antiproiettile dicendo scherzosamente ai
giornalisti al seguito di aver paura soltanto delle zanzare.
Siamo
con te grande Uomo
di Pace.
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