Nel
precedente articolo, ho definito Matteo Renzi
Il peggiore
democristiano della storia repubblicana,
il peggiore doroteo
dei
nostri tempi,
uno dei perdenti della politica di quella che viene
definita seconda Repubblica che, però, nella Direzione del Partito
Democratico ha riportato finalmente una vittoria imponendo
il veto ad
un eventuale accordo di governo con il M5S.
Un
segretario reggente pro-tempore Maurizio Martina sconfitto prima e
dopo la direzione che per dignità avrebbe fatto bene a rassegnare le
dimissioni avendo constatato la propria inutilità e la sua
subordinazione al segretario dimissionario; per completare il quadro
il reggente cosa fa? Chiede la fiducia per gestire il partito fino
all'Assemblea.
Questi
i fatti, il Partito Democratico prende le distanze dai 5Stelle che,
in verità, non hanno brillato in quanto a coerenza e disponibilità
di accordi a destra e a manca purché il Presidente del Consiglio si
chiamasse Luigi Di Maio. Strano modo di fare contratti ,
un po' come l'ex cavaliere che sottoscrisse il contratto con gli
italiani che tutto era tranne
che un accordo tra le parti.
Ma
è sul Partito Democratico che è bene fare qualche riflessione, su
quelle strane alleanze nate da patti perversi e il cui epilogo ancora
non è arrivato al capolinea.
I
grillini, a farla breve , sono stati considerati meno affidabili
della gamba di Silvio Berlusconi al Governo con i vari Alfano,
Verdini, Pinotti, etc., (a
meno che ci sia ancora chi crede alla favola dei traditori di Forza
Italia),
che ha garantito l'esistenza in vita dei governi voluti da Giorgio
Napolitano.
Va
riconosciuto a Matteo Renzi di aver finalmente messo a segno un colpo
vincente dopo dure sconfitte e arroganti provocazioni, una vittoria
che gli ha ridato centralità nel partito, una vittoria che potrebbe
avere risvolti a breve termine nell'ipotesi di un governo di
ispirazione dell'immortale che rinnoverebbe di fatto quel patto
scellerato anche sotto mentite spoglie.
E'
davvero sorprendente come si siano piegati di punto in bianco i
signori del dialogo con il Movimento - e non parlo del personaggio
della finta e inutile opposizione interna che porta il nome di
Cuperlo - ma di quella parte, Martina compreso, che in meno di 48
ore, dopo aver denunciato pubblicamente l'impossibilità di gestire
il Partito successivamente
alle dichiarazioni dell'ex
segretario nella succursale di Vespa presso Fabio Fazio, hanno
di colpo cambiato idea.
Una
soluzione alla crisi sarà stata ispirata e trovata e con molta
probabilità, avrà condizionato la direzione del Partito Democratico
e Matteo Renzi, evidentemente bene informato, avrà inferto il colpo
anticipando eventuali alzate di testa e mettendo tutti in riga,
evidentemente avrà lasciato
intendere che ne varrà la
pena.
Ammetto
di averlo sottovalutato negli ultimi tempi ma è il destino degli
arroganti e perdenti giudicati spesso
troppo sommariamente sottovalutandone talvolta i colpi a sorpresa e
altri che non si faranno di
sicuro attendere.
Quando verrà portato a termine il disegno perverso quel Patto sarà definitivamente compiuto e il PD potrà intonare il de profundis.
Mentre
continuano i
vertici, incontri, ospitate nella terza Camera del Paese e nella sua
succursale, il Paese attende
che siano affrontati i temi che contano, il
lavoro su tutto e i servizi a sostegno in particolare per i più
deboli, che sia dato
ossigeno ai Comuni strozzati e, nel caso di Napoli, che sia liberato
dallo strozzinaggio di Stato e
dai ricatti del Governo centrale.
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