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giovedì 3 maggio 2018

E bravo Matteo !



Nel precedente articolo, ho definito Matteo Renzi 
Il peggiore democristiano della storia repubblicana,
 il peggiore doroteo 
dei nostri tempi, 
uno dei perdenti della politica di quella che viene definita seconda Repubblica che, però, nella Direzione del Partito Democratico ha riportato finalmente una vittoria imponendo 
il veto ad un eventuale accordo di governo con il M5S.

Un segretario reggente pro-tempore Maurizio Martina sconfitto prima e dopo la direzione che per dignità avrebbe fatto bene a rassegnare le dimissioni avendo constatato la propria inutilità e la sua subordinazione al segretario dimissionario; per completare il quadro il reggente cosa fa? Chiede la fiducia per gestire il partito fino all'Assemblea.



Questi i fatti, il Partito Democratico prende le distanze dai 5Stelle che, in verità, non hanno brillato in quanto a coerenza e disponibilità di accordi a destra e a manca purché il Presidente del Consiglio si chiamasse Luigi Di Maio. Strano modo di fare contratti , un po' come l'ex cavaliere che sottoscrisse il contratto con gli italiani che tutto era tranne che un accordo tra le parti.

Ma è sul Partito Democratico che è bene fare qualche riflessione, su quelle strane alleanze nate da patti perversi e il cui epilogo ancora non è arrivato al capolinea.

I grillini, a farla breve , sono stati considerati meno affidabili della gamba di Silvio Berlusconi al Governo con i vari Alfano, Verdini, Pinotti, etc., (a meno che ci sia ancora chi crede alla favola dei traditori di Forza Italia), che ha garantito l'esistenza in vita dei governi voluti da Giorgio Napolitano.

Va riconosciuto a Matteo Renzi di aver finalmente messo a segno un colpo vincente dopo dure sconfitte e arroganti provocazioni, una vittoria che gli ha ridato centralità nel partito, una vittoria che potrebbe avere risvolti a breve termine nell'ipotesi di un governo di ispirazione dell'immortale che rinnoverebbe di fatto quel patto scellerato anche sotto mentite spoglie.

E' davvero sorprendente come si siano piegati di punto in bianco i signori del dialogo con il Movimento - e non parlo del personaggio della finta e inutile opposizione interna che porta il nome di Cuperlo - ma di quella parte, Martina compreso, che in meno di 48 ore, dopo aver denunciato pubblicamente l'impossibilità di gestire il Partito successivamente alle dichiarazioni dell'ex segretario nella succursale di Vespa presso Fabio Fazio, hanno di colpo cambiato idea.

Una soluzione alla crisi sarà stata ispirata e trovata e con molta probabilità, avrà condizionato la direzione del Partito Democratico e Matteo Renzi, evidentemente bene informato, avrà inferto il colpo anticipando eventuali alzate di testa e mettendo tutti in riga, evidentemente avrà lasciato intendere che ne varrà la pena.

Ammetto di averlo sottovalutato negli ultimi tempi ma è il destino degli arroganti e perdenti giudicati spesso troppo sommariamente sottovalutandone talvolta i colpi a sorpresa e altri che non si faranno di sicuro attendere.

Quando verrà portato a termine il disegno perverso quel Patto sarà definitivamente compiuto e il PD potrà intonare il de profundis.

Mentre continuano i vertici, incontri, ospitate nella terza Camera del Paese e nella sua succursale, il Paese attende che siano affrontati i temi che contano, il lavoro su tutto e i servizi a sostegno in particolare per i più deboli, che sia dato ossigeno ai Comuni strozzati e, nel caso di Napoli, che sia liberato dallo strozzinaggio di Stato e dai ricatti del Governo centrale.



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