"Non è la prima volta che racconto storie di mafia sono andato in Sicilia, in Calabria e a Napoli spesso,
ma lì sai a cosa vai incontro ma trovarlo ad Ostia fa impressione"
I
fatti di Ostia sono tristemente ben noti a tutti, l'aggressione al
giornalista RAI inviato della trasmissione Nemo è stato un atto
violento ed inaccettabile come irricevibili sono i commenti che
giustificano l'atto in quanto conseguente a domande considerate provocatorie,
pensiero tipico di chi ha una visione servile e timorosa
dell'informazione coerente con i regimi e non con un Paese civile e
democratico.
Ma
Daniele Piervincenzi , comprensibilmente confuso, nell'euforia
mediatica ha espresso, nel corso di un'intervista televisiva, un
pensiero che, sofferente o meno, denota alcune lacune professionali
che farebbe bene a colmare e studiare in questo periodo di riposo del
quale certamente avrà bisogno.
Affermare
che ad Ostia, a Roma non te l'aspetti ma a Napoli ed in Sicilia è
scontato ciò cui vai incontro, denota purtroppo un vuoto di
informazioni e di conoscenze che per chi affronta un determinato
filone di giornalismo, è imperdonabile.
La
criminalità esistente ad Ostia non è certo fenomeno recente ed
episodico, la gestione degli alloggi popolari, il processo Sub Urbe,
le condanne di sette affiliati del clan Spada con 56 anni di carcere,
uccisioni tra bande in pieno giorno, il racket del litorale,etc...ed uno
dei recenti titoli del Sole24Ore : Armi, droga, mafie: Ostia
«laboratorio» della criminalità , ne è la sintesi.
La
spartizione in zone della città di Roma e del suo hinterland con i
Carminati, Casamonica, Fasciani, Senese e la ndrangheta che comanda
in vaste zone della città , gestendo anche locali storici,
ristoranti ed altre attività commerciali fino al filone di Mafia
Capitale e chi più ne ha più ne metta.
Napoli,
la Sicilia, numerosi comuni del nord sono condizionati dalle mafie
che puntano sempre più in alto per la gestione degli appalti con
società ad hoc, il buon Piervincenzi segua il consiglio del Principa de Curtis : s' informi !
Eviti luoghi
comuni e dire cavolate; comunque a lui tutta la solidarietà
possibile.
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