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giovedì 29 giugno 2017

Un bel ricordo del prete scomodo


"Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola.

Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi 

di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna 

essere per poter fare scuola.[…] Bisogna avere le idee 

chiare in fatto di problemi sociali e politici. Non 

bisogna essere interclassisti ma schierati."

don Lorenzo Milani






Lunedì scorso, come annunciato con il precedente post, il Comune di Napoli, attraverso l'Assessorato alla Scuola e all'Istruzione, ha ricordato la figura di don Milani a cinquant'anni dalla scomparsa.

Una lodevole iniziativa organizzata nella sala della Giunta in Palazzo San Giacomo, in collaborazione con la rivista Il Tetto, CIDI e Insegnare, proprio per sottolineare la volontà dell'Amministrazione nel voler indicare in particolare al mondo della scuola una figura che ha segnato in maniera precisa principi sacrosanti di coraggio nell'affermazione delle proprie idee e di rapporti coerenti con le Istituzioni in difesa dei più deboli.

Ma non è di don Milani che intendo parlare, perché in queste settimane si è detto di tutto, si è esaltata la sua opera e si è levata alta la voce autorevole della Chiesa con Papa Francesco che ha in qualche modo compensato il male fatto a questo prete e le persecuzioni provenienti in particolare dalle gerarchie ecclesiastiche.

Mi fa piacere condividere con i miei contatti ed amici l'aria pulita respirata nel corso dell'evento, rivedendo dopo anni compagni di tante iniziative che ci videro schierati in maniera netta e coraggiosa nei confronti della gerarchia della Chiesa negli anni dei gruppi spontanei del dissenso e ritrovarli ancora oggi sensibili a talune tematiche e schierati come un tempo.

Pasquale Colella e Lucio Pirillo
L'appassionato intervento di Pasquale Colella, già magistrato , fondatore e direttore della rivista Il Tetto, che in quegli anni costituì un faro per quanti di noi più giovani vivevano il disagio dell'impossibilità di un dialogo con una Chiesa granitica contraria ad ogni rinnovamento, ha calamitato l'interesse dell'affollata platea ricordando proprio quegli anni e le responsabilità di gran parte della gerarchia e figure di altri sacerdoti come David Turoldo, don Primo Mazzolari, padre Ernesto Balducci, vittime come don Milani di una folle persecuzione.
Un breve ma efficace ricordo di quegli anni che ha fatto rivivere non senza emozione gli anni dell'impegno e di tante battaglie coraggiose vissute con passione e che oggi faticosamente l'Uomo venuto da molto lontano sta cercando di dare risposte ed attuazione.


Il Tetto, che di recente ha celebrato i cinquant'anni della rivista, per l'occasione ha pubblicato un numero monotematico sulla figura di don Milani, curato da Nicola Iasiello.

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