Affido agli amici ed ai miei contatti che amorevolmente seguono da tempo questo Blog, una riflessione che mi auguro non sia fraintesa, in una lettura superficiale, come pensiero blasfemo o irriverente.
Ho letto da più parti nei giorni successivi alla scomparsa dell'indimenticabile Avvocato Gerardo Marotta, fondatore ed anima dell'Istituto Italiano per gli studi filosofici e delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno articoli, post e scritti anche di qualche stimato intellettuale, che con la sua morte a Napoli resta solo il vuoto.
Per carità, sono frasi che ascoltiamo o leggiamo quanto più grande è chi va via, maggiore è la sensazione di vuoto nell'immaginare un cammino senza la figura carismatica, difficilmente sostituibile come nel caso dell'Avvocato Marotta.
Mi chiedo, ma se è stata, com'è stata, immensa la sua opera per lo studio e la formazione di tanti giovani, l'aver creato un centro di cultura apprezzato a livello internazionale e aver messo a disposizione della città e non solo un patrimonio di libri e documenti dal valore inestimabile che prima o poi troverà una dignitosa sistemazione, che senso ha parlare di vuoto?
Non sono forse le sue opere, la sua vita dedicata per intero ad un progetto, ad un ideale , spogliandosi anche dei propri beni , che da anni già ha dato i suoi frutti e continuerà a darli a meno che le Istituzioni non vogliano distruggere un patrimonio immenso che già qualche irresponsabile parlamentare in passato tentò di massacrare.
I grandi Uomini a servizio della Cultura - e non parlo di quelli che si sono serviti della cultura - vivono nelle loro opere, in ciò che hanno costruito non per se stessi ma per la comunità, per l'arricchimento del suo patrimonio culturale, per il futuro delle nuove generazioni.
Così è stato in passato e così è nel tempo che viviamo nonostante l'imbarbarimento e la mediocrità di una classe dirigente che fa fatica a comprendere - o fa finta di non capire - quale sia la differenza tra il sostenere una biblioteca o un centro di cultura ed una sagra paesana che certamente porterà qualche voto in più ma sicuramente anche tanto vuoto in più, questa volta sì.
3.02.2017 - By Nino Maiorino - Ben detto, caro Antonio: Chi, come il compianto Avv. Marotta, ha costruito qualcosa di così importante, rimane in eterno nella memoria singola e collettiva; se non fosse così non ricorderemmo i grandi filosofi greci, i pensatori medioevali, gli scrittori di tutti i tempi. Non è il vuoto che rimane, ma l'amarezza per le innumerevoli traversie che ha dovuto attraversare, ultima la definitiva sistemazione dei 300.mila volumi, sballottati a destra e a manca, che il disinteresse delle Istituzioni rischiano il deterioramento e, cosa non improbabile, la scomparsa (ricordiamo la Biblioteca dei Girolamini) nella completa indifferenza di tutti. Ciao.
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