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giovedì 2 febbraio 2017

Che senso ha parlare di vuoto?


Affido agli amici ed ai miei contatti che amorevolmente seguono da tempo questo Blog, una riflessione che mi auguro non sia fraintesa, in una lettura superficiale, come pensiero blasfemo o irriverente.

Ho letto da più parti nei giorni successivi alla scomparsa dell'indimenticabile Avvocato Gerardo Marotta, fondatore ed anima dell'Istituto Italiano per gli studi filosofici e delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno articoli, post e scritti anche di qualche stimato intellettuale, che con la sua morte  a Napoli resta solo il vuoto.

Per carità, sono frasi che ascoltiamo o leggiamo quanto più grande è chi va via, maggiore è la sensazione di vuoto nell'immaginare un cammino senza  la figura carismatica, difficilmente sostituibile come nel caso dell'Avvocato Marotta.

Mi chiedo, ma se è stata, com'è stata, immensa la sua opera per lo studio e la formazione di tanti giovani, l'aver creato un centro di cultura apprezzato a livello internazionale e aver messo a disposizione della città e non solo un patrimonio di libri e documenti dal valore inestimabile che prima o poi troverà una dignitosa sistemazione, che senso ha parlare di vuoto?

Non sono forse le sue opere, la sua vita dedicata per intero ad un progetto, ad un ideale ,  spogliandosi anche dei propri beni , che da anni già ha dato i suoi frutti e continuerà a darli a meno che le Istituzioni non vogliano distruggere un patrimonio immenso che già qualche irresponsabile parlamentare in passato tentò  di massacrare.

I grandi Uomini a servizio della Cultura - e non parlo di quelli che si sono serviti della cultura - vivono nelle loro opere, in ciò che hanno costruito non per se stessi ma per la comunità, per l'arricchimento del suo patrimonio culturale, per il futuro delle nuove generazioni.

Così è stato in passato e così è nel tempo che viviamo nonostante l'imbarbarimento e la mediocrità di una classe dirigente che fa fatica a comprendere - o fa finta di non capire - quale sia la differenza tra il sostenere una biblioteca o un centro di cultura  ed una sagra paesana che certamente porterà qualche voto in più ma sicuramente anche tanto vuoto in più, questa volta sì.


1 commento:

  1. 3.02.2017 - By Nino Maiorino - Ben detto, caro Antonio: Chi, come il compianto Avv. Marotta, ha costruito qualcosa di così importante, rimane in eterno nella memoria singola e collettiva; se non fosse così non ricorderemmo i grandi filosofi greci, i pensatori medioevali, gli scrittori di tutti i tempi. Non è il vuoto che rimane, ma l'amarezza per le innumerevoli traversie che ha dovuto attraversare, ultima la definitiva sistemazione dei 300.mila volumi, sballottati a destra e a manca, che il disinteresse delle Istituzioni rischiano il deterioramento e, cosa non improbabile, la scomparsa (ricordiamo la Biblioteca dei Girolamini) nella completa indifferenza di tutti. Ciao.

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